Il tema della Giornata Internazionale della Donna 8 marzo 2017 è “Donne e Processi di Globalizzazione – Valorizziamo le Differenze”. Il tema è quanto mai attuale e richiede da parte nostra riflessione e attenzione continua. Il tempo e lo spazio annullati dalla globalizzazione non sono più a nostra disposizione come prima, e ci sentiamo incerti e vulnerabili.
Se è vero che la globalizzazione va intesa come un processo socio-economico, questa non è l’unica sua dimensione – ci avverte Papa Benedetto XVI nell’Enciclica Charitas in Veritate par. 42 – “Sotto il processo più visibile c’è la realtà di un’ umanità che diviene sempre più interconnessa; essa è costituita da persone e da popoli a cui quel processo deve essere di utilità e di sviluppo, grazie all’assunzione da parte tanto dei singoli quanto della collettività delle rispettive responsabilità. Il superamento dei confini non è solo un fatto materiale, ma anche culturale nelle sue cause e nei suoi effetti”.
Per questo “Valorizziamo le Differenze”, è un messaggio che rivolgiamo a tutti e per noi è richiamo alla riflessione, all’ampiezza delle implicazioni culturali ed etiche di una globalizzazione tout-court, senza regolamentazione e chiarezza di senso che appiattisce l’umano sino a confondere parità nei diritti e nei doveri con la naturale, primaria differenza, uomo donna che è all’origine della vita.
La globalizzazione conferma che tutto nel mondo è intimamente connesso: Persone, Natura, Ambiente, Società e pertanto di essa dobbiamo essere “protagonisti, procedendo con ragionevolezza guidati dalla Carità e dalla Verità…in termini di Relazionalità, di Comunione e di Condivisione”. Enc. C. i V.
In questa sollecitazione noi ci ritroviamo pienamente e sino in fondo consapevoli, perché questa è anche la nostra differenza, è il “Come” del nostro “Agire” Abitare partecipando, Ascoltare e Dialogare, Accogliere, Curare e Custodire. E’ questa la realtà quotidiana a cui corrispondiamo.
E’ questa adesione alla realtà che fa il nostro esserci nella storia e oggi più che mai, dove i legami sono difficili e spesso violenti, dove in un mondo di libertà sconfinate si è smarrita l’idea di persona e della sua dignità, dove cresce la disuguaglianza a qualunque livello, dove 8 (otto) persone possiedono quanto metà della popolazione più povera, (Rapporto Oxfam – Anche in Italia l’1% più ricco possiede il 25% della ricchezza nazionale) dove il denaro ha stabilito la forma e il valore anche dei legami, dove la Pace continuerà ad essere una parola vuota, se non cambiamo mentalità e stile di vita.